Presso gli Etruschi, così come gli altri popoli antichi, l’agricoltura rappresentava la risorsa principale dell’economia. Essi svilupparono e portarono a notevole precisione la scienza della misurazione dei campi, facendo uso di uno strumento molto particolare, la groma, adottato anche dagli agrimensori romani, che serviva a tracciare le divisioni del terreno agricolo secondo assi ortogonali. L’attività agricola, base del potere degli aristocratici, venne regolata da leggi assai severe, di carattere sacro. Erano infatti i sacerdoti che, attraverso un rito solenne, si occupavano della misurazione e delimitazione dei campi dei singoli proprietari con pietre (i cippi). Secondo un testo sacro etrusco coloro che avessero spostato anche un solo cippo per allargare la proprietà sarebbero stati duramente puniti.
L’Etruria era un’area rinomata presso gli antichi scrittori per la sua fertilità e per l’intensa produzione di cereali e legumi, tanto da costituire per Roma una regione nella quale sia in tempi di carestia, sia in quelli di guerra, ci si poteva approvvigionare, tanto che l’Etruria si meritò l’appellativo di “granaio di Roma”.
Oltre alle colture cerealicole, gli Etruschi coltivavano anche la vite e l’olivo, introdotti precocemente grazie alla mediazione dei Greci. Allo sviluppo dell’attività agricola dovettero contribuire le opere di bonifica condotte nel territorio, che permisero il recupero di vaste zone paludose, prosciugandole con sistemi di drenaggio. Anche l’avanzato sistema di irrigazione, con la costruzione di acquedotti, la conservazione in cisterne e lo sfruttamento delle acque convogliate in una fitta rete di canali e fossi, contribuì allo sviluppo agricolo dell’Etruria.
Importante fu anche lΓÇÖevoluzione degli strumenti agricoli, come lΓÇÖaratro, perfezionato e fatto trainare da buoi che, in Etruria, erano una razza particolarmente forte. Altri arnesi come zappe, falci, accette, lame di diverso tipo e di differente lunghezza sono noti da numerosi ritrovamenti, che documentano la loro evoluzione.
Dai resti paleobotanici e paeozoologici ritrovati a Cerveteri lΓÇÖalimentazione appare basata su cereali, (innanzitutto farro e spelta), con lΓÇÖintegrazione di carni di ovini, di bovini, suini e pesci.